La recensione di The Walking Dead - Season 2 - All That Remains

by IGN Italia

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. zapboss
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    SANGUE E BUG

    A qualche mese di distanza dal "contentino" 400 Days, The Walking Dead torna finalmente in scena con la seconda stagione di uno fra i giochi più apprezzati, per certi versi anche un po' a sorpresa, dello scorso anno. Non tutti hanno gradito il focus sulla narrazione interattiva, ma chi ha saputo abbracciare la serie di Telltale Games ha vissuto un'appassionante, intensa e commovente storia in cinque atti, che in questi giorni trova il suo inevitabile seguito. Un seguito che recupera quanto di buono – e quanto di meno buono – fatto nella prima annata, integrando alcune soluzioni visive e d'interfaccia viste in The Wolf Among Us (e recuperando, grazie al cielo, l'opzione per disattivare gli avvisi a schermo, assente nel gioco basato su Fables).

    La struttura rimane quella del racconto interattivo, applicata anzi con coraggio ancora superiore, come già visto nelle avventure del lupo Bigby. Sembra infatti che Telltale non senta più il bisogno di inserire pretestuose sezioni da avventura grafica, in cui far camminare avanti e indietro lungo un treno per usare un paio di oggetti, e quel po' di interazione vagamente "enigmistica" che si trova è invece molto ben contestualizzato nello scorrere naturale degli eventi e delle situazioni narrative. Insomma, la seconda stagione di The Walking Dead, perlomeno a giudicare da questo primo episodio, è ancora di più solo e unicamente narrazione interattiva, senza sensi di colpa, a parte quelli che ci rimarranno addosso dopo aver affrontato le scelte più spinose proposte dal racconto. I sensi di colpa veri, in realtà, dovrebbe provarli Telltale Games, relativamente alla realizzazione tecnica del gioco.

    Al di là dell'apprezzare o meno le scelte di design, se c'è una singola critica che poteva essere fatta alla prima stagione di The Walking Dead era quella rivolta ai tanti problemi di cui soffriva il gioco. Non mi riferisco alla qualità estetica del motore grafico, certo non da titolo "tripla A", ma assolutamente adeguata al contesto e, anzi, molto efficace nel modo in cui le scelte stilistiche andavano a nasconderne i limiti. I problemi erano soprattutto funzionali: fra salvataggi che talvolta non funzionavano, microscatti nelle scene di raccordo, bug assortiti e rallentamenti, non c'era proprio da stare allegri. Le cose andavano meglio o peggio a seconda della piattaforma su cui si giocava e, soprattutto, anche della fortuna del singolo giocatore, tant'è che, in tutta onestà, io non ho quasi mai incontrato problemi. Ma insomma, per questo secondo anno era lecito sperare in qualche passo avanti.

    Purtroppo, non c'è molto da stare allegri. Tanto per cominciare, si ripresenta il problema dei salvataggi, con diversi utenti che segnalano di non riuscire a recuperare quelli della prima stagione. Di nuovo: a me non ho capitato e ho recuperato senza problemi le mie due partite, tanto su Xbox 360, quanto su PC, ma da solo non faccio certo statistica. In più, le prestazioni del gioco sembrano essere addirittura peggiorate. Su PC, a esperienza mia, il gioco gira in maniera ottima e senza evidenti inciampi (a parte quando m'è capitata una breve sparizione per il puntatore del mouse) e, come l'anno scorso, il consiglio, per chi può, è di giocare a quella versione, godendo ovviamente anche della maggior risoluzione e pulizia generale visiva. Ma su Xbox 360, l'altro formato per il quale ho provato All That Remains, i problemi di micro-scatti sono evidenti come al solito e subentrano spesso dei rallentamenti. La cosa è particolarmente evidente nelle fasi d'azione in stile quick time event, che, soprattutto in caso di fallimento e ripetizione, rallentano al punto di trasformarsi in slideshow (complicandone, ovviamente, l'esecuzione).

    Parte bene, ma non benissimo, la seconda stagione di The Walking DeadGli elementi realmente "recuperati" dai salvataggi non sembrano comunque essere tantissimi. Ma certo l'opzione contribuisce a mantenere il senso di avere a che fare con un racconto "proprio", definito dalle scelte del giocatore.

    Per altro, se si vuole giocare conservando il proprio salvataggio, si rimane ovviamente legati alla piattaforma scelta per il primo episodio: Telltale non ha infatti voluto o potuto offrire un sistema di trasferimento, che sarebbe quantomai utile per chi volesse o dovesse spostarsi su un altro formato. Anche perché la serie, prima o poi, arriverà anche sulle nuove console, no? A tal proposito, vale la pena di segnalare che, se ci si trova a giocare senza un salvataggio "vecchio" o se il proprio salvataggio non include tutti gli episodi della prima stagione e il DLC completati, le scelte mancanti verranno generate dal sistema in maniera casuale. Non è quindi possibile riprodurre "artificialmente" quanto fatto e tocca affidarsi al destino.

    Al di là di queste considerazioni, come detto, il gioco è rimasto quello che conosciamo e propone una struttura prevedibilmente molto legata a quanto visto l'anno scorso. Questo vale anche per lo scheletro generale dell'episodio, ancora una volta basato sul proporre un racconto che bene o male procede seguendo binari precisi e in cui le scelte compiute dal giocatore servono prevalentemente a dettare la caratterizzazione dei personaggi e la natura dei rapporti fra di loro. È in realtà possibile far "svicolare" almeno in parte le vicende, ma si tratta di brevi deviazioni dal percorso. Fanno eccezione le scelte più importanti, tipicamente legate alla morte o meno di questo o quel personaggio, sempre molto ben evidenziate, raccontate in maniera tosta e dagli esiti importanti, per quanto presumibilmente anche in questo caso non in grado di stravolgere in maniera completa l'evolversi del racconto.

    Parte bene, ma non benissimo, la seconda stagione di The Walking DeadLa struttura dell'episodio è la solita, ma con qualche variante. Manca, per esempio, il classico momento in cui bisogna andare in giro a parlare con tutti.

    Sul piano del racconto, All That Remains mette subito in chiaro due tematiche portanti e molto, molto interessanti. Innanzitutto c'è il cambio di prospettiva: Lee, per quanto spesso in balia degli eventi, era un personaggio forte, solido. Clementine, seppure un po' cresciuta, temprata dagli eventi e capace di prendersi le sue responsabilità, è comunque una bambina, debole, improvvisamente privata delle figure adulte di riferimento e gettata in situazioni enormemente più grandi di lei. Ritrovarsi a interpretarla mette in una situazione di forte disagio, acuita dalla conoscenza e dall'affetto per il personaggio che abbiamo sviluppato occupandoci di lei tempo fa. E ovviamente si tratta di una situazione destabilizzante anche perché molto lontana da quelle che di solito si vivono nel mondo dei videogiochi.

    L'altro aspetto sta nei rapporti che vengono a crearsi fra lei e chi le sta attorno. L'evoluzione dei dialoghi, le scelte che il gioco propone e, in generale, il tipo di conversazioni che si affrontano, ruotano in larga parte proprio attorno alla sua condizione di bambina. Bambina che vuole sopravvivere, che ha bisogno di aiuto, che cerca di definire la propria identità e che, di fondo, si trova sempre in bilico fra l'essere sincera e l'approfittarsi del prossimo suo. Quanto, nelle richieste d'aiuto che il gioco ti mette a disposizione, c'è la consapevolezza di poter manipolare i sentimenti altrui grazie ai suoi occhioni dolci e alla sua natura di creatura indifesa?

    Parte bene, ma non benissimo, la seconda stagione di The Walking DeadDal punto di vista grafico e stilistico la realizzazione è sempre notevole, anche più sicura che in passato.

    Ancora una volta, Telltale Games dimostra di saper raccontare una storia d'impatto, dai temi maturi, seguendo punti di vista non banali e che non si fa problemi a sporcarsi di sangue e fango, puntando su trovate molto forti, che qualcuno potrebbe anche trovare eccessive, ma che di fondo contribuiscono a saldare definitivamente il legame fra il giocatore e la piccola Clementine. A fare da contorno, poi, c'è un nuovo cast di personaggi ben assortito, anche se magari non originalissimo nella composizione. Non c'è grande spazio per l'approfondimento, dato che l'episodio ruota tutto attorno a Clementine, ma gli accenni agli sviluppi che verranno suggeriscono un bel potenziale.

    Insomma, All That Remains è un gran bel primo episodio, solido, appassionante, forte nelle tematiche e nel modo di affrontarle, magari un po' prevedibile in alcuni sviluppi, ma comunque sempre molto ben scritto, al di là di una tendenza un po' eccessiva, da parte di Clementine, ad esprimere i suoi pensieri a voce alta per la necessità di spiegare cose a chi gioca. Di sicuro è il primo episodio che, da fan della serie, speravo di trovarmi fra le mani e, per quanto ovviamente un giudizio complessivo sia da rinviare al termine della stagione, al momento sembra confermare che il nuovo corso di Telltale Games non è un fuoco di paglia.

    MODUS OPERANDI

    Ho ricevuto da Telltale Games un codice Steam per l'intera seconda stagione e un codice Xbox Live per il primo episodio. Ho completato l'episodio nel giro di circa due ore su Xbox 360, recuperando il mio vecchio salvataggio, con cui sto portando avanti la “mia” partita, in cui affronto le scelte nella maniera che mi viene naturale. Ho poi rigiocato l'episodio su PC, recuperando il salvataggio in cui provo a comportarmi in maniera diversa (e, soprattutto, a trattare tutti malissimo) e completando nuovamente l'episodio, ovviamente più in fretta.

    VERDETTO

    All That Remains non farà certo cambiare idea a chi non ha amato la prima stagione di The Walking Dead, ma è un grandissimo ritorno "in onda" per la serie di Telltale Games, che vanta anche qualche miglioramento sul piano estetico e dell'interfaccia. Peccato solo per i problemi tecnici, non sufficienti a sconsigliare il gioco, ma particolarmente fastidiosi nella versione console.

    8.5
    OTTIMO

    Un ottimo primo episodio, che conferma tutti i pregi della serie e mostra anche qualche rifinitura, ma non si scrolla di dosso i problemi tecnici.

    +Il cambio di prospettiva offre temi interessanti
    +Niente perdite di tempo riempitive
    +Scrittura di livello

    -I soliti problemi tecnici


     
    Top
    .
0 replies since 19/12/2013, 14:13   37 views
  Share  
.